Il nostro intento è quello di unire la voglia di scoprire il territorio che ci circonda, spesso bistrattato, di godercelo appieno e di respirare "a pieni polmoni" la NATURA!!!
Domenica 7 Ottobre, raggiungeremo PUNTA CAMPANELLA, nella parte estrema della penisola sorrentina. Il gruppo #RespiraLaNatura, si incontrerà alle 8.30 nell'area parcheggio del Pub Drengot di Aversa: ovviamente chi non avesse la possibilità di venire in macchina, potrà aggregarsi a qualcuno di noi.
Vi ricordiamo che le escursioni sono gratuite, il pranzo è a sacco e in genere, ognuno di noi, porta qualcosa da poter condividere con tutti gli altri.
E' sempre consigliato di indossare abbigliamento da trekking o comunque comodo, di vestirsi a strati e di munirsi di acqua.
Per qualsiasi informazione non esitate a contattarci!!!
VI ASPETTIAMO!!!
Di seguito un pò di informazioni relative all'escursione:
Escursione Termini – Monte San Costanzo – Punta Campanella
Dati di sintesi:
* Dislivello: 450 mt
* Percorrenza: 8 km
* Tempo impiegato: 4 ore circa
* Sentieri CAI: 374, 300
* Livello di difficoltà : Escursionistico (nel tratto per raggiungere la grotta delle sirene il livello di difficoltà è di grado Escursionisti Esperti).
Attrezzatura e abbigliamento: Sono necessarie scarpe da trekking, almeno 1 litro e mezzo di acqua e abbigliamento a strati.
Questa escursione, ideata come un percorso ad anello, consente l’attraversamento della parte estrema della Penisola Sorrentina, una zona storicamente importante e rimasta ancora quasi miracolosamente selvaggia. Non è un caso che proprio in queste acque, secondo la leggenda, avevano dimora le sirene.
Oggi le sirene non cantano più ma rimane ancora intatta la magia di una natura stupenda. Punta Campanella è infatti un’area marina protetta inserita in un paesaggio dalla elevata “biodiversità”, oggetto di studi scientifici degli studiosi di tutto il mondo. La sua varietà è favorita da particolari microclimi, dovuti ad un assetto geomorfologico accidentato, dove versanti aridi e assolati si alternano a profondi valloni, ambienti umidi ove è possibile ritrovare il raro fenomeno dell’inversione vegetazionale e numerosi endemismi botanici e faunistici. Le acque, oltre a essere ricche di reperti archeologici, sono dei veri e propri paradisi dello “snorkeling”.
Descriviamo adesso il sentiero. Si tratta di uno dei percorsi più panoramici della Campania: l’isola di Capri è lontana 4km dalla costa!
Si parte dunque dalla piazza Santa Croce di Termini (Frazione di Massa Lubrense) per imboccare via Campanella; dopo appena 100 m ci si ritrova ad un bivio: si prosegue per via del Monte con un sentiero che, tagliando la rotabile, conduce fino alla sella del Monte San Costanzo (486 mt). Dalla sommità del monte si vede tutto il paesaggio che comprende il golfo di Napoli e di Salerno, gli isolotti dei Galli e la zona di protezione integrale dell’isolotto di Vetara. Si attraversa la sella passando per la pineta. A questo punto, sulla sinistra, comparirà la Baia di Jeranto. Dall’alto si potrà identificare la ben conservata torre di Montalto e i tre pizzi che, molto probabilmente, originano l’etimologia del nome della baia.
In questo momento ci si trova sul versante sud dell’altura maggiore (496 m) che, con la sua grossa antenna di controllo per il traffico aereo, rappresenta la vetta più alta del territorio Lubrense. Siamo a questo punto in uno scenario estremamente selvaggio e suggestivo, una montagna bruciata dal sole e dal mare, qui sembra che il tempo non sia mai passato. Sulla destra, l’isola di Capri galleggia maestosa sul mare cobalto.
Adesso il sentiero inizia a perdere quota in maniera progressiva, questo è il tratto più fastidioso per le articolazioni delle nostre ginocchia!! Dopo circa 40 minuti di cammino attraverso la zona chiamata Pezzalonga, inizierà a fare capolino il Promontorium Minervae. La seconda parte dell’escursione termina sull’altura che ospita la torre di Punta Campanella (XIV sec.), luogo in cui nell’antichità sorgeva il tempio di Atena – Minerva. Il Promontorio Ateneo, come lo chiamavano i greci, ha ospitato nel corso dei secoli, per ragioni di culto o militari, templi e stazioni di commercio, opere difensive e ville patrizie. Oggi, però, non resta quasi nulla di queste opere.
Nei pressi della torre c’è un’antica scalinata che conduce fino alla grotta delle Sirene, cavità in cui il riverbero delle onde del mare, assieme ai soffusi riflessi che si insinuano da tre aperture attigue, contribuisce ad incrementare quell’aura mistica già brulicante di leggende. La scalinata è attrezzata con corde e con scale metalliche.
Si sconsiglia vivamente la discesa a persone che soffrono di vertigini o in condizioni fisiche non adatte. Lungo questa discesa a mare è scolpita, sulla parete rocciosa, un’epigrafe rupestre in lingua osca del II secolo a.C. Essa, scoperta nel 1985 dal prof. Mario Russo, menziona i nomi dei tre Meddices Minervii (Magistrati di Minerva) che appaltarono i lavori di costruzione dell’approdo e della scala di levante che conduceva al santuario. La grotta delle Sirene ospita inoltre una delle falesie di arrampicata più famose della Campania!
E’ necessaria circa un’ora, percorrendo l’antica via Minervia (ancora parzialmente pavimentata con il basolato romano), per fare ritorno alla piazza di Santa Croce. E’ questo il momento più rilassante dell’ intera passeggiata, l’occasione ideale per contemplare quello scenario che un tempo fu il regno delle mitiche Sirene e della navigazione di Ulisse.
Durante la salita sarà bene voltarsi indietro per ammirare il Monte San Costanzo che, con il calare della luce, ci mostra tutta la sua candida e spoglia roccia, e lascia intuire il significato del suo antico nome di Monte Canuto. Dopo poche centinaia di metri la Torre di Fossa Papa, dall’alto della sua elegante maestosità, sembra ora salutare la nostra passeggiata prima del tratto conclusivo che affaccia sulla spettacolare cala di Mitigliano dove, se le condizioni meteo permettono, sarà possibile fare anche un bagno e salutare così la stagione balneare e prepararci alla bellezza della stagione autunnale.