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sabato 7 marzo 2015

In ricordo di Yogananda


Oggi si ricorda il Guru Paramahansa Yogananda che lasciò coscientemente il corpo il 7 marzo 1952 mentre pronunciava le parole della sua poesia dedicata alla sua India. 


Poco prima di lasciare il corpo pronunciò anche queste parole: "Sembra ci sia sempre abbondanza di denaro per la guerra, che risveglia grandi sofferenze. Non abbiamo imparato molto da quest'ultime. Potremmo però tentare la possibilità, che tutti i più grandi capi e tutta la gente insieme, raccolgano un vasto fondo per bandire la povertà e l'ignoranza dalla faccia della terra.
Io lo spero! E prego affinché s'inviino aeroplani carichi di misericordia da un paese all'altro, piuttosto che aerei carichi di bombe che distruggono. Lavoriamo per la pace sulla terra come mai è stato fatto finora! Chiediamo un congresso di scienziati, ambasciatori e uomini religiosi, i quali pensino costantemente come far diventare questo mondo una casa migliore, una casa spirituale con Dio a nostra Guida".
Dopo le ultime parole della poesia "La mia India" si accasciò al suolo. Daya Mata che in seguito sarebbe diventata la sua erede spirituale si chinò a cantare l'Om all'orecchio destro come aveva insegnato loro per farlo ritornare dal samadhi, ma quello era il suo ultimo samadhi, quello più grande, si era unito al Padre.