mercoledì 12 dicembre 2018

#RESPIRA LA NATURA: BRINDISI DI NATALE SUL MONTE TIFATA

Anche se ci siamo già stati qualche anno fa (Maggio 2015), ci stuzzicava molto l'idea di andare a scambiarci gli auguri di Natale e a brindare (con del vino o anche una bottiglia di spumante) sulle pendici di quella che è la cima più "suggestiva" che domina la pianura casertana!!!

Domenica 16 Dicembre, quindi, ci recheremo sul Monte Tifata. 

Come al solito, il gruppo #RespiraLaNatura, si incontrerà alle 08.00 nell'area parcheggio del Pub Drengot di Aversa: ovviamente chi non avesse la possibilità di venire in macchina, potrà aggregarsi a qualcuno di noi. 

Vi ricordiamo che le escursioni sono gratuite, il pranzo è a sacco e in genere, ognuno di noi, porta qualcosa da poter condividere con tutti gli altri. 

E' sempre consigliato di indossare abbigliamento da trekking o comunque comodo, di vestirsi a strati e di munirsi di acqua. 

Per qualsiasi informazione non esitate a contattarci!!! VI ASPETTIAMO!!!


Di seguito un pò di informazioni relative all'escursione: 

Percorso Vaccheria (Caserta)_Monte Tifata 
Dati di sintesi 
Dislivello: circa 500 mt 
Distanza percorsa: circa 6 km 
Livello di difficoltà: E 
Sono obbligatorie le scarpe da trekking

Il monte Tifata: elementi di interesse storico e naturalistico 
L'escursione avrà luogo sulla montagna sacra per i popoli italici e gli antichi romani: il monte Tifata (603 mt), la cima che da nome alle colline che chiudono ad est la pianura campana. In effetti il Tifata fa da spartiacque tra la pianura urbanizzata ed industrializzata della provincia di Napoli e Caserta e i territori che resistono ancora al degrado come l'alto casertano e il Sannio.

Questa collina era in passato ricca di sorgenti e totalmente ricoperta da boschi di querce e lecci: incontaminato habitat naturale per specie animali e vegetali. Era tanta la sacralità di questo luogo che gli antichi costruirono due templi: uno alle pendici dedicato a Diana tifatina (sulle cui fondamenta sorge la basilica di S.Angelo in Formis) e uno dedicato a Giove. Oggi la parte che affaccia sulla pianura campana, oltre ad essere stata violentata da diverse cave, è purtroppo spoglia dei boschi che la ricoprivano nel passato. Nonostante questo la natura riesce ancora a manifestare la sua forte presenza: la macchia mediterranea riempie ancora oggi l'aria dei profumi del mirto e della ginestra.

Descrizione del sentiero 
Si parte dalla località Vaccheria (frazione di Caserta), da via De Maria e poi subito a sinistra per via Francesco II di Borbone. Il sentiero inizia facendosi strada tra un boschetto di castagni per arrivara ad una radura alla base del Monte Sommacco: il primo vero punto panoramico. Qui è possibile osservare il panorama sul versante ovest che comprende la Città di Caserta e la sua splendida Reggia fino ad intravedere all’orizzonte il Vesuvio, l’isola di Capri e anche la Costiera Sorrentina, se la visibilità lo consente. 
Nella radura troviamo un piccolo rifugio che negli ultimi anni da sempre più spesso riparo a giovani che si accampano qui per passare la notte accanto ad un fuoco e godere del panorama. Vicino al rifugio inizia la prima ripida salita per la cresta del Tifata. Da qui si sviluppa la parte più bella del sentiero: in un continuo sali e scendi si attraversano una serie di anticime ricche di macchia mediterranea. Dopo il tranquillo percorso in cresta ci aspetta però un ultimo tratto ripido che ci conduce prima ad un piccolo altare ed infine alla cima (dove il CAI ha installato il libro di vetta). 
Lungo il percorso incontreremo dei ruderi o rovine denominati rispettivamente il “Tempio di Giove” e “La Cappella di San Nicola”. Sperando nella buona visibilità potremo osservare i Monti Trebulani con la sua cima più alta (Monte Maggiore 1036m), Monte Friendo, Monte la Cappella, Monte Sant’Erasmo, Monte Santa Croce del territorio di Caiazzo. E ancora più lontano il massiccio del Matese. Sul Versante Est potremo osservare il Borgo di Caserta, il Monte Virgo con alle spalle il Massicccio del Taburno-Camposauro.

martedì 4 dicembre 2018

#RESPIRA LA NATURA: DA CALVANICO A PIZZO SAN MICHELE

Proseguono le attività della nostra associazione YOGA AVERSA, continuano quindi le esplorazioni dei luoghi della Campania e delle regioni limitrofe: non sarà l'inverno a fermarci!!! 


Il nostro intento è quello di unire  la voglia di scoprire il territorio che ci circonda, spesso bistrattato, di godercelo appieno e di respirare "a pieni polmoni" la NATURA!!!

Domenica 19 MAGGIO, da Calvanico, raggiungeremo Pizzo San Michele. 



Il gruppo #RespiraLaNatura, si incontrerà alle 08.00 nell'area parcheggio del Pub Drengot di Aversa: ovviamente chi non avesse la possibilità di venire in macchina, potrà aggregarsi a qualcuno di noi. 

Vi ricordiamo che le escursioni sono gratuite, il pranzo è a sacco e in genere, ognuno di noi, porta qualcosa da poter condividere con tutti gli altri. 

E' sempre consigliato di indossare abbigliamento da trekking o comunque comodo, di vestirsi a strati e di munirsi di acqua. 

Per qualsiasi informazione non esitate a contattarci!!! VI ASPETTIAMO!!!


Di seguito un pò di informazioni relative all'escursione:


Percorso Calvanico_Acqua Carpegna_Pizzo S.Michele

Dati di sintesi.
Punto di Partenza: Calvanico ( 500 mt)
Punto di arrivo: Santuario di S.Michele (1.567 mt)
Dislivello in salita: circa 1.000 mt
Durata: circa 6 ore
Lunghezza: circa 12 km
Difficoltà: E
Sentiero CAI: 115
Sono obbligatorie scarpe da trekking.

E' necessario un'abbigliamento adatto ad escursioni in periodo invernale che comprenda almeno: maglia termica, soft shell, maglia in pile, guscio antivento ed antipioggia, guanti e cappello in pile o lana, scaldacollo, calzini invernali, mantella anti pioggia.

Il territorio del Parco Regionale dei Monti Picentini
Questo è il classico itinerario di ascensione al Pizzo san Michele, cima più occidentale dei Monti Picentini, sede di un antico e frequentato Santuario di epoca longobarda (il più alto santuario d'Italia!!) . L'escursione, partendo dal comune di Calvanico (SA), si svolge nel territorio del Parco Regionale dei Monti Picentini: dove dominano i castagneti e le faggete. La complessa ed articolata catena montuosa dei Picentini si estende tra il corso superiore dei fiumi Calore, Sabato e Sele. 
Il territorio è ricco di cime aspre (ben 14 montagne superano i 1.500 mt) che lo rendono una meta ideale per il trekking d' "avventura" e i percorsi alpinistici. Le particolari condizioni idrogeologiche, rendono la catena montuosa dei Picentini il più importante dei serbatoi idrici sotterranei presenti nell’intero Appennino Meridionale. I picentini sono un territorio che invita a un dialogo più profondo con sè stessi. I suoi borghi e le sue verdi campagne, i suoi monti boscosi: tutto sembra indicare la strada per una dimensione più autentica e spirituale del vivere.

Descrizione dell'escursione
Il sentiero inizia dalla Piazza Conforti di Calvanico (piccolo comune nei pressi di Fisciano), si passa l'arco che segna l'inizio della strada asfaltata verso il Santuario di S. Michele, che termina all'Acqua Carpegna. Va detto, che seguendo questa strada per 1km, si trova l'attacco della antica mulattiera (sentiero 115A) in parte sovrapposta alla strada.. Il sentiero 115, invece, a pochi metri dall'arco, quando la strada curva a destra, prosegue diritto per un viottolo cementato. Allontanandosi dal paese, il viottolo diventa sterrato e prosegue tra uliveti. 
Attraversato un piccolo impluvio, si passa tra castagneti fino a quota 800m. In breve, si raggiunge un primo punto panoramico su un costone. Da qui si risale direttamente il crinale, ora spoglio o con boscaglia rada fino a quota 1100, quando i segnali deviano verso destra in piano per raggiungere nel bosco l'Acqua Carpegna e il Casone De Fazio, dove ha termine la strada asfaltata menzionata nelle note generali. A sinistra riprende la bella mulattiera che costituiva la via del pellegrinaggio al Santuario, lungo la pendice della Serrapiana e poi direttamente verso il monte.
Dopo h 1,30 circa dall'Acqua Carpegna si perviene al Santuario sommitale (San Michele `e coppa) meta storica del culto di San Michele, ancora vivissimo nelle popolazioni locali. Il panorama è stupendo: lo sguardo copre tutti i Picentini, gli Alburni e la Pianura di Salerno, Mercato San Severino e Avellino, i Lattari, il Vesuvio, il Partenio, il Matese ed oltre. Accanto alla chiesa si trova un rifugio sempre aperto per gli escursionisti e i pellegrini dove c'è un camino dove è possibile accendere un fuoco per riscaldarsi e confortarsi prima del ritorno per lo stesso sentiero.